In una fase particolarmente delicata dei mercati finanziari, come quella che stiamo vivendo attualmente, la scelta dei titoli da acquisire è tutt’altro che semplice. D’altro canto, i dubbi e le incertezze sull’uscita definitiva dalla pandemia, di cui non si vede la luce in fondo al tunnel, portano i risparmiatori ad assumere, nella maggior parte dei casi, un atteggiamento prudente.
Esiste, però, un rovescio della medaglia, che porta diversi utenti ad investire nel mercato azionario: i prezzi dei titoli particolarmente invitante. I mercati, infatti, si sono un po’ ripresi dai minimi di marzo, quando sprofondarono all’indomani dell’avvio della pandemia. E, seppur in contesto contraddistinto da una forte volatilità, entrare nel mercato azionario, oggi, potrebbe risultare vincente, specie se l’orizzonte temporale dell’investitore non è di breve termine.
IBM: la lunga storia del colosso americano
Per quanto ovvio, non tutti i settori possono essere equiparabili per capacità di resilienza in questa fase critica e potenzialità future, considerate le diverse dinamiche che incidono in ogni settore industriale. Alcuni di essi, però, vengono considerati, soprattutto in ottica futura, potenzialmente forieri di buoni profitti per i risparmiatori, al punto che alcuni di essi hanno già incrementato la propria esposizione finanziaria in questi settori.
Fra essi, quello informatico resta, a detta di molti, tra i più promettenti, in grado anche nel breve periodo, specie per chi opera intraday, di fornire qualche buon risultato, sfruttando le oscillazioni, certamente non contenute, che animano i mercati finanziari attualmente. Un’azienda di questo settore è nota alla maggior parte dei risparmiatori, complice l’ultra-decennale esperienza maturata sul campo e un marchio sinonimo di qualità: IBM.
La società americana, infatti, è presente sui mercati finanziari da oltre tre decenni ed ha resistito anche alla “bolla hi-tech” scoppiata alla fine degli anni ‘90. Anche IBM, così come qualsiasi altro titolo del settore, ha visto diminuire sensibilmente il proprio valore in Borsa all’epoca, ma col passare degli anni, a differenza di altri competitor, ha saputo rialzare la testa e tornare ad occupare un ruolo di primo piano a livello globale.
D’altronde, il marchio IBM è, senza alcun dubbio, di grande richiamo e forte appeal in ogni angolo del pianeta, grazie anche alla possibilità, da parte della stessa azienda statunitense, di poter vendere i propri prodotti in ogni angolo della terra, non solo tramite l’e-commerce: la rete distributiva IBM, infatti, nacque prim’ancora dell’avvento di Internet e, seppur leggermente ridimensionata, ancora oggi rappresenta un punto di forza.
Andamento in Borsa: è il momento giusto per comprare IBM?
In virtù di queste considerazioni, molti trader si chiedono se sia opportuno, attualmente, investire in azioni IBM. Un quesito al quale non è semplice fornire una risposta, anche se, prendendo spunto da quanto scritto poc’anzi, il valore del titolo quotato sul Dow Jones sembra offrire delle buone potenzialità di guadagno, soprattutto in un’ottica di medio-lungo periodo.
Guardando all’andamento del titolo dall’inizio dell’anno, non si può fare a meno di notare come lo stesso si sia dimostrato estremamente volatile, passando dai massimi di metà febbraio (156 dollari) ai minimi di fine marzo (94 dollari), al valore attuale di 125 dollari: chi avesse creduto in IBM nel momento in cui la pandemia manifestava tutta la sua virulenza, oggi porterebbe a casa degli ottimi profitti.
Questa ripresa del titolo, oltretutto, è maturata in un contesto non particolarmente favorevole ad IBM, che ha visto contrarsi i ricavi intorno al 4% a causa dell’emergenza sanitaria e attuato un cambio ai vertici dell’azienda che, a quanto pare, è stato particolarmente apprezzato dai mercati.
Dal 6 aprile, infatti, alla guida di IBM è arrivato Arvind Krishna, che vanta una carriera ultratrentennale all’interno dell’azienda. Il nuovo CEO ha annunciato che attuerà una politica aziendale in forte discontinuità rispetto al suo predecessore, Ginni Rometty, puntando sullo sviluppo dell’intelligenza artificiale e del cloud ibrido. E tutti, risparmiatori in primis, sperano che IBM possa tornare all’antico splendore sotto la nuova guida.